martedì 29 marzo 2016

Disfagia anziano

Questo è un disturbo che si presenta di frequente in anziani affetti da gravi patologie neurologiche e da ogni altra malattia neurodegenerativa. Per raggiungere la consistenza necessaria si possono utilizzare addensanti (amidi, gelatine, farine, fecole), diluenti (acqua, brodo, latte, centrifugato) o lubrificanti (olio di oliva, burro, margarina ecc.). In genere” nell’ anziano la consistenza più funzionale è quella semiliquida-semisolida omogenea e liquidi.


Disfagia anziani e alimentazione. Il disturbo in alcuni casi può essere una conseguenza dell’indebolimento dei muscoli della. Individuarla richiede un approccio multidisciplinare capace di tenere conto di tutto il quadro clinico del paziente.

Tale diagnosi è ancora più delicata quando l’ anziano vive da solo ed è indipendente. La disfagia è un problema sottovalutato e sotto diagnosticato. Si stima che circa il dei decessi in pazienti con stroke sia dovuto alle conseguenze della disfagia. In alcuni casi la difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi è evidente, ma in altri può manifestarsi con sintomi aspecifici – tosse durante i pasti, modificazione della voce che diventa umida e rauca, sensazione di. Nel tempo, la disfagia può anche causare sintomi quali perdita di peso e infezioni ripetute al torace.


Beh ora siamo nello stadio in cui mia madre si alimenta nuovamente, con alcuni problemi di disfagia , ma comunque mangia, anche se quasi esclusivamente alimenti dolci. La PEG naturalmente è ancora lì, ma viene per il momento utilizzata solo per idratarla, con semplice acqua, visto che invece i rapporti con i liquidi non sono dei migliori. Per ogni paziente disfagico, la scelta della dieta e degli alimenti da somministrare devono essere personalizzati a seconda dei casi.

SINTOMI DELLA DISFAGIA - COME RICONOSCERLA. Non bisogna confondere il semplice “cibo che va di traverso”, che può capitare una, due volte, per la foga di finire un piatto, per la mancata masticazione totale del cibo ingerito, con una situazione che invece si ripete di frequente. Come gestire gli effetti della disfagia controllando l’alimentazione negli anziani. La regola base, prima di tutto, è preservare la dignità del paziente: se l’ anziano è preoccupato dall’idea di dover deglutire, tossire o soffocare, sistemalo in una posizione comoda all’interno di una.


DISFAGIA Sintomo che sottende un disturbo del processo di deglutizione Alterazione della funzione di trasporto del bolo dalla bocca allo stomaco, attraverso faringe ed esofago Nell’ anziano si parla di disfagia neurogena (oro –faringea) OGNI GIORNO: N. Tale difficoltà può manifestarsi per i cibi liquidi, per i solidi o per entrambi. Molti pensano che la disfagia sia una malattia, ma un po’ come accade per la sciatica, entrambe sono solo dei sintomi la cui causa e patologia va ricercata in altra sede (nel caso del dolore sciatico ad esempio un’ernia del disco lombare o una sindrome del piriforme). Nell’ anziano il fisiologico invecchiamento può essere ulteriore causa di disfagia , in associazione a molteplici eventi patologici concomitanti. Le difficoltà di deglutizione possono, in alcuni casi particolari, aumentare a seguito dell’assunzione di alcuni farmaci che possono interferire sulla produzione e sulla gestione di saliva.


Cliccando sulla patologia di tuo interesse potrai leggere ulteriori informazioni sulle sue origini e sui sintomi che la caratterizzano. Quando una persona è ammalata o allettata possono subentrare fattori che pregiudicano una sana ed equilibrata dieta, fondamentale per una corretta nutrizione. Per dieta si deve intendere uno stile di vita alimentare corretto per il fabbisogno giornaliero della persona assistita. Le conseguenze della disfagia nell’ anziano sono molteplici: polmonite ab ingestiis, infiammazioni polmonari, malnutrizione, disidratazione che vanno a sommarsi ad uno stato di salute già fragile e precario.


E’ l’impossibilità o il rallentamento a deglutire autonomamente. E’ un importante problema che si manifesta non raramente nell’ anziano in caso di alcune patologie neurologiche quali l’ictus , la malattia di Alzheimer , il morbo di Parkinson , e in altre malattie che possono colpire anche i più giovani , come. A seconda della fase della deglutizione che risulta alterata, la disfagia viene suddivisa in: orale, faringea o esofagea.


Negli Stati Uniti la disfagia interessa ogni anno da 300.

Il termine disfagia deriva dal greco antico e indica una difficoltà a deglutire. La difficoltà a deglutire può anche essere associata a dolore. Tale difficoltà può manifestarsi per i cibi liquidi, per i solidi o per entrambi.


Incidenza della disfagia : Dai dati epidemiologici più recenti (americani) si stima che 6. Ciò premesso ne deriva che, sempre più spesso, si è indotti a ricercare la disfagia in pazienti con patologie neurologiche già diagnosticate.

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